Quando effettuare la prima visita osteopatica?
Il momento ideale per una prima valutazione è tra la seconda e la sesta settimana di vita, quando il neonato ha già superato l'adattamento dei primissimi giorni, ma il corpo è ancora molto recettivo e facilmente riequilibrabile.
Ci sono però situazioni in cui è consigliato anticipare la visita:
-Parto difficoltoso o utilizzo di ausili come forcipe e ventosa;
-Taglio cesareo;
-Presentazione podalica o travaglio con spinte prolungate;
-Gravidanza con posizioni fetali asimmetriche o complicanze;
-Gemellarità o nascita prematura.
In ogni caso, non è mai "troppo presto", anche un controllo preventivo nelle prime settimane permette di osservare il neonato nella sua globalità e, se necessario, intervenire con delicatezza.
Perché andare dall'osteopata anche se il neonato "sta bene"?
Spesso i genitori si rivolgono all'osteopata solo in presenza di problemi evidenti - come coliche, rigurgiti o difficoltà di suzione - ma la visita osteopatica ha un grande valore in ottica preventiva. Nei primi mesi di vita, il corpo del neonato è estremamente malleabile e adattabile: ossa, muscoli e articolazioni si modellano velocemente in risposta a ogni piccolo stimolo.
Un controllo osteopatico precoce permette di:
-Verificare che non vi siano tensioni residue legate al parto o alla posizione intrauterina;
-Favorire uno sviluppo posturale armonico, migliorando la mobilità del cranio, della cervicale, della colonna vertebrale e del bacino;
-Prevenire disfunzioni future, come asimmetrie posturali, torcicollo miogeno, plagiocefalia o disturbi digestivi;
-Sostenere il corretto sviluppo neuromotorio, facilitando le tappe di sviluppo (rotolare, sedersi, gattonare).
Le tecniche utilizzate sono molto dolci e rispettose, accompagnando il neonato nel suo naturale ritmo e sostenendo il corpo a ritrovare libertà di movimento, armonia e fisiologia.
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