Cicatrici, Osteopatia e Postura
a cura di Dott.ssa Roberta Lunadei
Osteopatia



Le cicatrici non sono soltanto segni sulla pelle: rappresentano la traccia visibile di un processo di guarigione che coinvolge l'intero organismo. Ogni cicatrice racconta una storia di adattamento e trasformazione, in cui corpo, mente e tessuti lavorano insieme per ripristinare un nuovo equilibrio.

Anche quando non provocano dolore, le cicatrici possono influenzare la postura, la mobilità e il benessere generale, alterando l'interconnessione tra le diverse strutture del corpo.





Che cosa succede quando si forma una cicatrice?



Quando la pelle viene lesi­onata - per trauma, intervento chirurgico, ustione - si attiva un complesso processo di riparazione tissutale che comprende tre fasi principali: infiammazione, proliferazione e rimodellamento cellulare.



Il nuovo tessuto che si forma presenta caratteristiche differenti rispetto a quello originario: può essere meno elastico, con una diversa disposizione delle fibre di collagene e con possibili aderenze ai tessuti sottostanti.

Queste modificazioni possono generare tensioni meccaniche che si trasmettono oltre il piano cutaneo, influenzando la postura del corpo e
generando compensi a distanza.





Perché considerare l'osteopatia per una cicatrice?



Anche se la ferita è visibilmente guarita, la mobilità dei tessuti circostanti può risultare ridotta e l'osteopata valuta se sono presenti restrizioni, aderenze o tensioni ancora attive.



L'interazione tra cicatrice, fascia, strutture viscerali (in caso di interventi addominali) e sistema muscolo-scheletrico può generare squilibri posturali o funzionali: ad esempio, cicatrici addominali post-cesareo possono associarsi a tensioni lombari, dolore in area pubica o fastidi nella zona cicatriziale.



È stato dimostrato che il trattamento manuale sulle cicatrici ha portato ad una maggiore omogeneità nella temperatura ad un miglioramento della funzione tissutale locale.





Come si svolge il trattamento osteopatico delle cicatrici?



Durante la valutazione si osserva:




  • l'anamnesi della cicatrice: quando è avvenuta, tipo di intervento o trauma, eventuali complicanze;

  • la qualità del tessuto cicatriziale: aderenze, spessore, mobilità rispetto ai tessuti circostanti;

  • l'influenza della cicatrice su postura, mobilità articolare, funzione viscerale (se rilevante).



Le tecniche impiegate sono delicate, rispettose del tessuto e dei suoi tempi.



L'osteopatia agisce nel:



-Rilascio delle aderenze e delle tensioni fasciali che coinvolgono la cicatrice;



-Miglioramento della mobilità tissutale e fasciale;



-Prevenzione di nuove restrizioni o recidive nell'area cicatriziale;



-Riequilibrio Posturale Generale





Quando si può intervenire?



Appena la ferita è guarita superficialmente e vi è consenso del medico per le manipolazioni manuali.



Anche dopo anni dall'intervento il trattamento risulta efficace: se la cicatrice mostra segni di restrizione, dolore, influisce sulla funzionalità oppure sono presenti sintomi correlati (dolore, rigidità, alterazione della postura, digestione disturbata) che possono avere origine o contributo dalla cicatrice.



E, nel caso in cui non ci fossero sintomi evidenti, la prevenzione è fondamentale, una valutazione osteopatica può aiutare a verificare che la cicatrice non crei restrizioni nascoste.



Il trattamento osteopatico è un percorso - non una manipolazione isolata - con l'obiettivo di accompagnare il paziente verso un equilibrio duraturo, evitando che la cicatrice diventi un "punto fisso" di tensione o disfunzione.